Morgan Freeman

Attore, Regista

Biografia di Morgan Freeman

Il colore della sua pelle è solo una delle tante caratteristiche che oggi lo denotano come uno degli attori d'esperienza e di maggior prestigio ad Hollywood. La sua versatilità e il suo talento fanno sì che la sua presenza in un film costituisca una garanzia e un valore aggiunto.
Morgan Freeman nasce a Memphis (Tennessee) nel 1937. Fa il suo debutto come attore all'età di otto anni, interpretando il protagonista in uno spettacolo teatrale scolastico. All'età di dodici anni vince una competizione statale di recitazione, e, durante gli anni del liceo, ha la possibilità di recitare in uno spettacolo radiofonico a Nashville (Tennessee). Nel 1955 decide di lasciare la recitazione, abbandonando la Jackson State University, e sceglie la carriera di meccanico nella U.S. Air Force.
Nei primi anni sessanta si trasferisce a Los Angeles lavorando come impiegato della trascrizione al Los Angeles Community College. Ma la sua residenza non è fissa nella capitale mondiale del cinema. In quello stesso periodo, infatti, si sposta anche a New York City, dove lavora come ballerino all'Esposizione Universale del 1964, e a San Francisco, dove è un membro del gruppo musicale Opera Ring.
Il vero e proprio debutto teatrale lo vede protagonista in una versione di The Royal Hunt of the Sun, adattata dalla sua compagnia teatrale, mentre il grande schermo lo vede per la prima volta nel 1964, con una piccola parte, nel film L'uomo del banco dei pegni di Sidney Lumet. Fa il suo debutto off-Broadway nel 1967, recitando insieme a Viveca Lindfors, in The Niggerlovers, prima di esordire a Broadway nel 1968 nella versione di Hello, Dolly!, interpretata interamente da attori di colore, che vede nel cast anche Pearl Bailey e Cab Calloway.
Anche se il primo film in cui appare accreditato è Una fattoria a New York City, (1971) di Edward Mann, Freeman diviene celebre inizialmente lavorando nello spettacolo per bambini del canale televisivo statunitense PBS The Electric Company e nella soap opera Destini.
A partire dalla metà degli anni ottanta, inizia ad interpretare importanti ruoli, seppur secondari, in diversi film. Nel 1988 riceve la sua prima nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista per Street Smart - Per le strade di New York di Jerry Schatzberg. Seguono le pellicole Fuori dal tunnel (1988) di Glenn Gordon Caron, Conta su di me (1989) di John G. Avildsen e Johnny il bello (1989) di Walter Hill, fino ad arrivare al ruolo di Hoke, l'autista dell'attrice Jessica Tandy in A spasso con Daisy (1989) di Bruce Beresford. Questa performance gli fa guadagnare la seconda nomination agli Oscar, questa volta nella categoria Miglior attore, ma viene battuto da Daniel Day-Lewis con il film Il mio piede sinistro. Negli anni successivi lo vediamo in Glory - Uomini di gloria (1989) di Edward Zwick  e Il falò delle vanità (1990) di Brian De Palma. Nel 1991 è co-protagonista, al fianco di Kevin Costner, in Robin Hood - Principe dei ladri di Kevin Reynolds. In seguito, lavora ne La forza del singolo (1992) di John G. Avildsen; recita nel western Gli spietati (1992), diretto dall'amico Clint Eastwood; nel 1994 celebre è il suo ruolo da co-protagonista, accanto a Tim Robbins, ne Le ali della libertà di Frank Darabont, con il quale nel 1995 riceve una candidatura al Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico e all'Oscar al miglior attore. Nello stesso 1995 lo ricordiamo ancora in importanti ruoli da co-protagonista accanto a Dustin Hoffman in Virus letale di Wolfgang Petersen, e al fianco di Brad Pitt e Kevin Spacey nel thriller Seven di David Fincher. L'anno successivo è il maggiordomo di colore Hibble che legge alla piccola Flora le memorie di sua madre nel film Moll Flanders di Pen Densham. A seguire, lo vediamo in due thriller: Reazione a catena (1996) di Andrew Davis e Il collezionista (1997) di Gary Fleder. Nel 1997 è diretto da Steven Spielberg, al fianco di Anthony Hopkins, nello storico Amistad. Nel 1998 è protagonista nel thriller d'azione Pioggia infernale di Mikael Salomon ed interpreta il Presidente degli Stati Uniti Tom Beck nel catastrofico drammatico Deep Impact di Mimi Leder.
Nonostante il ruolo da sicario, inizia il nuovo millennio recitando nella commedia Betty Love (2000) di Neil LaBute. Le pellicole successive, in cui si cimenta, sono per lo più di genere thriller, d'azione e spionaggio: Under Suspicion (2000) di Stephen Hopkins, Nella morsa del ragno (2001) di Lee Tamahori, High Crimes - Crimini di stato (2002) di Carl Franklin, Al vertice della tensione (2002) di Phil Alden Robinson e Drug War - L'ora della vendetta (2003) di Po Johns. Nel 2003 lavora nel drammatico Levity (2003) di Ed Solomon e partecipa al fantascientifico L'acchiappasogni di Lawrence Kasdan. Nello stesso anno si mostra comico e originale nei panni di Dio nella commedia Una settimana da Dio di Tom Shadyac, con Jim Carrey. Nel 2004 è nel cast di un altro thriller: Brivido biondo (2004) di George Armitage, con Owen Wilson. Il 2004 è anche l'anno del pluripremiato agli Oscar Million Dollar Baby, film diretto ed interpretato da Clint Eastwood e Hilary Swank, grazie al quale nel 2005 Freeman vince l'Oscar come miglior attore non protagonista.
Oltre a prendere parte al thriller Danny the Dog di Louis Leterrier, nel 2005 Christopher Nolan lo sceglie per la trilogia di Batman nel ruolo di Lucius Fox. Fin da Batman Begins Freeman riveste, così, i panni del chief executive officer di Batman (Christian Bale), ossia inventore e scienziato di nuove tecnologie. Ritorna nello stesso ruolo nei successivi Il Cavaliere oscuro (2008) e Il cavaliere oscuro - Il ritorno (2012), entrambi diretti dallo stesso regista. Nello stesso anno è anche amico di Robert Redford nel drammatico Il vento del perdono di Lasse Hallström; lavora nuovamente con Kevin Spacey nel thriller Edison City di David J. Burke; grazie alla sua voce particolare e coinvolgente, è narratore di due grandi successi: La guerra dei mondi di Steven Spielberg e il documentario vincitore dell'Oscar La marcia dei pinguini.
Dopo i thriller Slevin - Patto criminale (2006) di Paul McGuigan e The Contract (2006) di Bruce Beresford, recita con Paz Vega in 10 cose di noi (2006) di Brad Silberling. Riveste per la seconda volta i panni di Dio nella commedia di Tom Shadyac Un'impresa da Dio (2007), con Steve Carell; lavora nel romantico Feast of Love (2007) di Robert Benton e nel thriller d'azione, scritto e diretto da Ben Affleck, Gone Baby Gone (2007); fa coppia con un'altra grande star internazionale, Jack Nicholson, in Non è mai troppo tardi (2007) di Rob Reiner. Negli anni successivi lo vediamo ancora in un thriller fantascientifico, Wanted - Scegli il tuo destino (2008) di Timur Bekmambetov, in The Code (2009) di Mimi Leder e in The Maiden Heist - Colpo grosso al museo (2009) di Peter Hewitt (2009), fino ad arrivare al ruolo di Nelson Mandela in Invictus - L'invincibile (2009) di Clint Eastwood, per il quale Freeman concorre con George Clooney, Colin Firth, Jeremy Renner e Jeff Bridges per l'Oscar 2010 come miglior attore protagonista, vinto però da Jeff Bridges nel film Crazy Heart.
Nel 2010 fa parte del cast di Red di Robert Schwentke, basato sull'omonimo fumetto. L'anno successivo recita nella commedia per famiglie L'incredibile storia di Winter il delfino di Charles Martin Smith. Nel 2013 lavora con Gerard Butler e Aaron Eckhart nel thriller d'azione Attacco al potere - Olympus Has Fallen di Antoine Fuqua, con Tom Cruise nel fantascientifico Oblivion di Joseph Kosinski, con Mark Ruffalo in Now You See Me - I maghi del crimine di Louis Leterrier; fa parte di un quartetto di grandi attori (Michael Douglas, Robert De Niro, Kevin Kline) in Last Vegas di Jon Turteltaub. Nel 2014 è nel cast di Transcendence di Wally Pfister.